Rassegna stampa

Principali eventi macroeconomici dal 23 al 27 giugno


  • Indici PMI Francia: negativo il dato manifatturiero con un valore di 47,8 punti decisamente al ribasso rispetto ai 49,8 punti precedenti; negativo anche il dato dei servizi con un valore di 48,7 punti anche se in linea con il dato precedente.
  • Indici PMI Germania: in miglioramento il dato manifatturiero con un valore di 49 punti al rialzo rispetto ai 48,3 punti precedenti; migliora anche il dato dei servizi con un valore di 49,4 punti decisamente al rialzo rispetto ai 47,1 punti precedenti.
  • Indici PMI Inghilterra: leggermente meglio del previsto il dato manifatturiero con un valore di 47,7 punti anche se rimane in territorio di contrazione; decisamente positivo il dato dei servizi con un valore di 51,3 punti, in miglioramento rispetto ai 50,9 punti precedenti.
  • Indici PMI America: in linea con il valore precedente il dato manifatturiero che si è attestato a 52 punti; positivo anche il dato dei servizi con un valore di 53,1 punti anche se leggermente rispetto ai 53,7 punti precedenti.
  • Inflazione Canada: il CPI di maggio si è attestato allo 0,6% in rialzo dal precedente -0,1%; in linea con le aspettative l'inflazione trimmed con un valore del 3%
  • Inflazione Australia: su base annua l'inflazione si è attestata al 2,1% al ribasso rispetto al precedente 2,4%
  • PIL trimestrale America: negativo il dato trimestrale con un valore di -0,5% al ribasso rispetto allo -0,2% del trimestre precedente.
  • PIL mensile Canada: negativo il dato di maggio con un valore di -0,1% al ribasso rispetto al +0,1% precedente.
  • Core PCE price index America: in linea con le attese l'indice prezzi delle spese personali con un valore di 0,2% su base mensile.
  • Spesa personale e redditi America: spesa personale negativa a maggio con un valore di -0,1% e reddito personale in calo su base mensile con un valore di -0,4%; questi dati indicano una frenata nei consumi e nel reddito disponibile confermando segnali di debolezza nella domanda interna.


Principali eventi macroeconomici dal 16 al 20 giugno


  • Tasso interesse Giappone: come da previsioni la BOJ ha lasciato i tassi di interesse invariati allo 0,5%. Nel corso della conferenza stampa il governatore Ueda ha dichiarato che a partire da aprile 2026 rallenterà il tapering dei bond.
  • Vendite al dettaglio America: a maggio le vendite al dettaglio headline si sono attestate al -0,9% ben al di sotto del -0,1% precedente; questo dato è il peggior calo da inizio anno ed evidenzia l'impatto dei dazi sui consumatori. Il dato core è sceso al -0,3% in ribasso dal precedente 0%.
  • Inflazione Inghilterra: su base annua il dato si è attestato al 3,4% leggermente al di sotto del 3,5% precedente.
  • Tasso interesse America: come da previsioni la FED ha lasciato il tasso di interesse invariato al 4,5%. Il board della Fed ha evidenziato un'inflazione più persistente dovuta anche alle tariffe di Trump e che parte dei costi ricadrà sui consumatori finali; rimane alta la fiducia nel mercato del lavoro definito "solido". Le aspettative di mercato ora vedono il primo taglio a settembre 2025. Nel corso della conferenza stampa il governatore Powell ha ribadito come bisogna guardare ai dati più che alle previsioni, mettendo in guardia sull'inflazione delle merci e i suoi effetti ritardati.
  • PIL Nuova Zelanda: positivo il dato trimestrale con un +0,8%, leggermente al rialzo rispetto allo 0,5% del trimestre precedente.
  • Mercato del lavoro Australia: stabile la disoccupazione con un +4,1%, ma è stata negativa la variazione mensile dei nuovi occupati con -2500 posti di lavoro
  • Tasso interesse Svizzera: come da previsioni degli analisti la SNB ha tagliato il costo del denaro di ulteriori 25 punti base portando il tasso di interesse allo 0%.
  • Tasso interesse Inghilterra: come da previsioni degli analisti la BOE ha lasciato i tassi invariati al 4,25% con 6 componenti favorevoli e 3 contrari. Dallo statement è emerso come i banchieri si attendano un rallentamento dei salari nel corso del 2025, ma allo stesso tempo ci sono pressioni disinflazionistiche. I prossimi tagli dei tassi saranno graduali e attenti e preoccupa il PIL, che a causa delle politiche commerciali, potrebbe diminuire.
  • Vendite al dettaglio Inghilterra: sorprende in negativo il dato di giugno con un -2,7% decisamente al ribasso rispetto al +1,3% del mese di maggio.


Principali eventi macroeconomici dal 9 al 13 giugno


  • Inflazione America: a maggio l'inflazione headline si è attestata al 2,4% in linea con le attese e leggermente al di sopra del precedente 2,3%; la rilevazione core ha registrato un 2,8% su base annuale stabile rispetto ad aprile. Su base mensile invece l'inflazione core è scesa allo 0,1% in calo dal precedente 0,2% di aprile. Il dato mensile, che è quello che monitora maggiormente la FED, è il più basso da oltre 3 anni e dovrebbe quindi incentivare uno scenario di taglio dei tassi. 
  • PIL Inghilterra: peggio del previsto il PIL su base mensile con un valore di -0,3% ben al di sotto dello 0,2%del mese di aprile. 
  • Prezzi alla produzione America: a maggio l'indice PPI ha registrato un +0,1% decisamente al rialzo rispetto al-0,2% di aprile; su base annuale il dato è diminuito al 3% dal precedente 3,2%. Dai dati emerge che i margini dei negozi all'ingrosso si sono ampliati dopo la contrazione di aprile e l'inflazione risulta meno aggressiva del previsto.
  • Sentiment consumatori America: il dato di giugno elaborato dall'università del Michigan ha visto una risalita a 60,5 punti ben al di sopra dai precedenti 52,2 punti e rappresenta il valore migliore degli ultimi 6 mesi.
  • Sentiment inflazione America: le aspettative di inflazione a un anno sono diminuite dal 6,6% al 5,1% e coincide con un allentamento della pressione tariffaria.


Principali  eventi macroeconomici dal 2 al 6 giugno


  • ISM manifatturiero PMI America: sorprende al ribasso il dato pubblicato lunedì pomeriggio con un valore di 48,5 punti ben al di sotto dell'aspettativa degli analisti che vedeva un valore di 49,3 punti. È il quarto calo consecutivo su base mensile e anche l'indice delle importazioni è sceso a 39,9 punti segnando uno dei maggiori cali mensili.
  • PMI manifatturiero Cina: l'indice Caixin manifatturiero di maggio scende a 48,3 punti dai precedenti 50,4 punti ed è il peggior calo da settembre 2022; ovviamente la causa di questa contrazione è da ricercarsi nei dazi che hanno colpito gli esportatori più piccoli.
  • Inflazione mensile Svizzera: in linea con le attese il CPI mensile che è rimasto stabile allo 0,1%
  • JOLTS job opening America: ad aprile i nuovi posti di lavoro sono stati 7,391 milioni in rialzo dai precedenti 7,2 milioni. I dati mostrano una domanda di lavoratori ancora in crescita, trainata dai settori privati come la sanità, l'assistenza sociale e i servizi professionali e aziendali.
  • PIL Australia: brutto il dato su base trimestrale che è sceso allo 0,2% dal precedente 0,6%
  • Adozione dell'euro da parte della Bulgaria: via libera all'adozione dell'euro in Bulgaria a partire dal 1 gennaio 2026; sarà il 21esimo stato ad aderire alla moneta unica. La decisione è stata presa congiuntamente dalla Banca Centrale Europea e della Commissione Europea.
  • ADP lavoro privato America: deludono i report ADP di maggio con soli 37.000 posti di lavoro creati contro una stima di 114.000 posti.
  • Tasso interesse Canada: in seguito al meeting di mercoledì pomeriggio la BOC ha lasciato i tassi di interesse invariati al 2,75% e dalla conferenza stampa è emerso che c'è una probabilità del 25% che i tassi verranno tagliati nel prossimo meeting del 30 luglio.
  • ISM servizi PMI America: il dato di maggio si è attestato a 49,9 punti sotto le attese degli analisti che si aspettavano un valore di 52 punti e, seppur di poco, il dato indica contrazione dopo quasi 1 anno. La combinazione di domanda debole e pressioni sui prezzi mantiene vivo lo spettro della stagflazione, ossia crescita debole accompagnata da alta inflazione.
  • Tasso interesse Europa: come da previsione degli analisti la BCE ha tagliato i tassi di 25 punti base portandoli al 2,15% e si tratta dell'ottavo taglio da giugno 2024. Nel corso della conferenza stampa la presidente Lagarde ha affermato che "Con il taglio di oggi, la BCE giunge alla fine del ciclo di politica monetaria che rispondeva a degli shock che si sono sommati tra cui il Covid, la guerra in Ucraina e la crisi energetica" ribadendo, però, che siamo ora ben posizionati, ma si naviga in acque di estrema incertezza. Le future mosse saranno decise a seconda dei dati macroeconomici.
  • Mercato del lavoro NFP e disoccupazione America: decisamente meglio del previsto il dato NFP di maggio con 139.000 posti di lavoro creati, anche se è stato rivisto il dato di aprile con un valore di 147.000 unità (dai 177.000 inizialmente comunicati). Stabile la disoccupazione con un fisiologico 4,2%. Positivo anche il salario medio con un +3,9% su base annua


Principali eventi macroeconomici dal 26 al 30 maggio

  • Conference Board Consumer Confidence Index: dopo cinque mesi consecutivi di calo, la fiducia dei consumatori statunitensi è rimbalzata con forza a maggio con il CB index che è salito a 98,0 punti (+12,3punti), recuperando dai minimi di aprile (85,7 punti). Il miglioramento è stato guidato soprattutto dalle aspettative per i prossimi mesi, sostenute anche dalla notizia annunciata il 12 maggio della sospensione di alcuni dazi sulle importazioni cinesi.
  • Inflazione Australia: in linea con il valore precedente l'inflazione su base annua che si attesta al 2,4%
  • Tasso interesse Nuova Zelanda: come da previsione degli analisti la RBNZ ha tagliato il tasso di interesse di25 punti base portandolo al 3,25%
  • Nomina CEO Stellantis: mercoledì mattina prima dell'apertura delle borse europee il gruppo Stellantis ha comunicato che dal 23 giugno il nuovo CEO sarà l'italiano Antonio Filosa. Attualmente Filosa è Chief Operating Officer per le Americhe e Chief Quality Officer e succede a Carlos Tavares, che si era dimesso lo scorso 1° dicembre.
  • Lettura preliminare PIL America: leggermente meglio del previsto la lettura preliminare su base trimestrale che si è attestata a -0,2% di poco al rialzo rispetto al -0,3% del trimestre precedente.
  • Inflazione Germania: in linea con le previsioni il CPI tedesco su base mensile che si è attestato allo 0,1% decisamente in calo rispetto al 0,4% del mese precedente.
  • PIL Canada: positivo il PIL su base mensile che è aumentato allo 0,1% dal precedente -0,2% del mese di aprile.
  • Inflazione Core America: in linea con le aspettative il PCE index con un valore di 0,1%



Principali eventi macroeconomici dal 19 al 23 maggio

  • Telefonata Trump-Putin: dopo 2 ore di colloquio telefonico il presidente americano ha affermato che: "È andata molto bene. Russia e Ucraina inizieranno immediatamente i negoziati per un cessate il fuoco". Lo stesso Trump ha reso noto di aver informato gli alleati europei. Anche il presidente Putin si è dimostrato soddisfatto.
  • Tassi di interesse Australia: come da attese degli analisti la RBA ha tagliato il tasso di interesse di 25 punti base portandolo al 3,85%
  • Taglio tassi deposito Cina: dopo l'iniezione di liquidità da parte della PBOC dello scorso 7 maggio, nella mattinata di martedì le principali banche cinesi hanno tagliato i tassi di deposito a 1 e 2 anni di 15 punti base e quelli a 3 e 5 anni di 25 punti base portandoli rispettivamente a 0,95% (scadenza 1 anno), 1,05% (scadenza 2 anni), 1,25% (scadenza 3 anni) e 1,3% (scadenza 5 anni). Questi tagli riguardano 300 miliardi di yuan (circa 37 miliardi di euro) e dovrebbero sostenere l'economia e incoraggiare i consumi.
  • Inflazione Canada: in linea con le aspettative il CPI mensile con un valore di 0,1% mentre sorprende al rialzo l'inflazione trimmed su base annuale che sale al 3,1% dal precedente 2,8%
  • Inflazione Inghilterra: sorprende al rialzo il CPI annuo con un valore di 3,5% ben al di sopra del 2,6% precedente.
  • Indici manifatturieri Europa: positivo l'indice PMI francese che è salito a 49,5 punti dai precedenti 48,7 mentre è uscito in linea con le attese il PMI tedesco con un valore 48,8 punti.
  • Indici servizi Europa: in linea con le attese e con il dato precedente il PMI francese con un valore di 47,4 punti mentre sorprende al ribasso quello tedesco con un valore di 47,2 punti ben al di sotto dei 49 punti precedenti.
  • Indici PMI Inghilterra: brutto il dato PMI manifatturiero che si è attestato a 45,1 punti, mentre è uscito in linea con le attese il PMI servizi con un valore di 50,2 punti in rialzo dai 49 punti del mese precedente.
  • Indici PMI America: positivi i dati usciti giovedì pomeriggio con il manifatturiero che si è attestato a 52,3 punti decisamente al rialzo dai precedenti 50,2 punti del mese precedente, mentre i servizi hanno fatto registrare un valore di 52,3 punti contro i 50,8 punti del mese precedente.
  • Vendite al dettaglio Inghilterra: sorprende al rialzo il valore delle vendite al dettaglio nel mese di aprile attestandosi all'1,2% decisamente al rialzo dallo 0,1% del mese di marzo.
  • Vendite al dettaglio Canada: positivo il dato di aprile con un valore di 0,8% decisamente al rialzo dallo -0,5% del mese di marzo, però sorprendono le vendite core con un dato di -0,7% in ribasso dal precedente 0,6%.


Principali eventi macroeconomici dal 12 al 16 maggio


  • Claimant Count Change Inghilterra: ottimo il dato uscito martedì mattina che ha visto solo 5.200 domande di disoccupazione, nettamente in calo rispetto alle 18.700 domande di aprile.
  • Inflazione America: i dati di aprile sono risultati sotto le attese degli analisti; l'inflazione headline su base annua si è attestata al 2,3% in ribasso dal precedente 2,4%. Sia l'inflazione headline che quella core su base mensile sono scese allo 0,2% dal precedente 0,3%. Il rallentamento dell'inflazione core dovrebbe far sì che la FED assumerà atteggiamenti più dovish nei prossimi meeting.
  • Mercato del lavoro Australia: positivi i dati usciti giovedì con una disoccupazione in linea con le attese al 4,1% e con 89.000 nuovi posti di lavoro creati ad aprile, ben al di sopra dei 36.400 posti del mese precedente.
  • PIL Inghilterra: migliore del previsto il PIL mensile che si è attestato allo 0,2% anche se è in ribasso dal precedente 0,5% di marzo.
  • Vendite al dettaglio America: rallentano le vendite al dettaglio nel mese di aprile con un valore di 0,1% ben al di sotto dell'1,7% di marzo; questo dato indica un freno ai consumi da parte degli americani.
  • Prezzi alla produzione America: l'indice PPI si è attestato al 2,4% su base annuale ben al di sotto del precedente 3,4%; a rallentare il dato sono stati i maggiori costi dell'energia, però al momento i produttori statunitensi non hanno ancora scaricato i maggiori costi dei dazi sui consumatori. Peggio del previsto anche il dato mensile che è rimasto in territorio negativo con un valore di -0,5% ben al di sotto dello 0% di marzo.
  • Fiducia americani: la fiducia dei consumatori misurata dall'Università del Michigan è scesa a 50,8 punti al di sotto delle previsioni che vedevano il dato a 53,1 punti e in calo rispetto ai 52,2 punti del mese precedente. Se escludiamo il dato di giugno 2022 (che aveva registrato un valore di 50 punti) è il valore più basso degli ultimi 50 anni. Storicamente, valori così bassi si sono osservati quasi esclusivamente in contesti recessivi e, nella maggior parte dei casi, i minimi della fiducia dei consumatori coincidono con i minimi del mercato azionario.
  • Aspettative inflazione: pessimo il dato uscito venerdì pomeriggio che ha visto l'aspettativa sull'inflazione nei prossimi 12 mesi al 7,3% decisamente maggiore del 6,5% di aprile. Sono anche aumentate le aspettative a 5 anni con un valore del 4,6% rispetto al 4,4% della rilevazione precedente. Ovviamente a pesare su questi dati sono le tariffe imposte da Trump e la guerra commerciale che, seppur abbia visto una tregua con la Cina e con altri Stati, vede una situazione molto incerta.
  • Declassamento debito sovrano America: venerdì a mercati chiusi l'agenzia di rating Moody's ha declassato il debito sovrano USA da "Aaa" a "Aa1", citando un deficit fiscale fuori controllo e privo di segnali concreti di rientro. Moody's era l'ultima agenzia a considerare il debito USA "perfetto", perchè Fitch l'aveva già abbassato nel 2023 mentre S&P aveva revocato la tripla A nel 2011.



    Principali eventi macroeconomici dal 5  al 9 maggio

    • Parlamento Germania: nella mattinata di martedì Friedrich Merz non ottiene, inaspettatamente, la maggioranza per diventare cancelliere al primo turno. Con soli 310 voti a favore sui 316 necessari, Merz entra nella storia come il primo cancelliere designato dal dopoguerra a non ottenere il mandato alla prima votazione. Nel pomeriggio al secondo scrutinio Merz ha poi ottenuto la maggioranza.
    • ISM servizi americano: sorprende al rialzo il dato pubblicato lunedì pomeriggio con un valore di 51,6 punti superiore ai 50,8 punti di aprile.
    • Iniezione di liquidità in Cina: mercoledì mattina la PBOC ha tagliato il tasso repo a 7 giorni dall'1,5% all'1,4% abbassando anche di 0,5 punti il coefficiente di riserva obbligatoria e grazie a questa decisione verranno liberati 1.000 miliardi di yuan (circa 122 miliardi di euro) di liquidità a lungo termine.
    • Tasso interesse America: come da attese degli analisti la FED ha lasciato invariato il tasso di interesse al 4,5%; sia nello statement che durante la conferenza stampa di Powell è emerso un approccio cauto e di monitoraggio attento dell'economia (wait and see) in un contesto caratterizzato da incertezza legata alle politiche commerciali e da segnali contrastanti provenienti dai dati economici. La FED si è detta pronta ad agire qualora emergessero rischi che potrebbero ostacolare il raggiungimento dei suoi obiettivi di massima occupazione e stabilità dei prezzi. Piccola frecciatina di Powell nei confronti di Trump quando ha affermato che "la strategia dei dazi porta rischi di una maggiore disoccupazione e di una più alta inflazione".
    • Tasso interesse Inghilterra: come da previsione la BOE ha tagliato il tasso di interesse di 25 punti base portandolo al 4,25% ma la decisione non è stata unanime, perché 5 membri hanno votato per un taglio di 25 punti base, 2 per un taglio di 50 punti base e 2 per non tagliare.



    Principali eventi macroeconomici dal 28 aprile al 2 maggio

    • Mediobanca lancia OPS su Generali: lunedì mattina Mediobanca ha annunciato un'offerta per l'acquisto di Banca Generali, in un'operazione dal valore complessivo di circa 6,3 miliardi di euro. Il pagamento avverrà interamente tramite azioni Assicurazioni Generali, con un rapporto di concambio fissato a 1,70 azioni Generali per ogni azione Banca Generali, al netto del dividendo. L'assemblea degli azionisti di Mediobanca è prevista per il 16 giugno, data in cui verrà sottoposta al voto l'approvazione dell'operazione.
    • Elezioni Canada: i liberali guidati da Mark Carney hanno vinto le elezioni con 167 seggi su 343 e dovranno quindi formare un governo di minoranza.
    • JOLTS Job Opening: a marzo le aperture di lavori jolts sono state 7,192 milioni sotto i 7,5 milioni attesi dagli analisti e i 7,48 milioni del mese di febbraio. Il valore è sceso ai minimi da settembre 2024 ed evidenzia una maggiore debolezza della domanda di lavoro.
    • Fiducia dei consumatori americani: il dato elaborato dal Conference Board ad aprile è sceso a 86 punti (dai precedenti 93,9 punti), toccando il minimo degli ultimi 5 anni. Sul sentiment pesano le prospettive sull'economia e sul mercato del lavoro peggiorate dalla guerra commerciale. Le aspettative dell'inflazione tra 12 mesi sono salite al 7%, il valore più alto da novembre 2022.
    • Inflazione Australia: il dato annuale si è attestato al 2,4% in linea con il valore precedente, mentre su base trimestrale è aumentata allo 0,9% dal precedente 0,2%
    • Indice PMI manifatturiero cinese: entra in contrazione l'indice PMI con un valore di 49 punti dal precedente 50,5 (valore più basso da novembre 2023)
    • Occupazione ADP americana: ad aprile l'occupazione ADP si è attestata a 62.000 unità ben al di sotto delle 147.000 unità di marzo; il dato è il più basso degli ultimi 9 mesi ed evidenzia il rallentamento della domanda di lavoro.
    • PIL americano 1° trimestre: il dato si è attestato a -0,3%, peggiore del -0,2% atteso dagli analisti e addirittura molto al di sotto del 2,4% fatto registrare nel 4° trimestre 2024. Si tratta della prima contrazione a partire dal 2022. La causa della debolezza va ricercata nell'aumento delle importazioni per anticipare i dazi e ai minori consumi. Vendite di mercati equity alla pubblicazione del dato.
    • Core PCE mensile America: brutto il dato di marzo con un valore di 0% ben al di sotto dello 0,5% del mese precedente; decisamente meglio il PCE annuale al 2,3% segno evidente che gli americani hanno provato ad anticipare i dazi.
    • Tasso interesse Giappone: come da previsione la BOJ ha lasciato invariato il tasso di interesse allo 0,5%, ma ha tagliato le stime di crescita per il 2025; pesa l'incertezza sui dazi USA.
    • ISM manifatturiero PMI America: meglio del previsto il dato che si è attestato a 48,7 punti in linea con il valore di marzo.
    • NFP: il mercato del lavoro statunitense ha mostrato segnali di resilienza ad aprile con un aumento dei NFP di 177.000 unità, superando le aspettative degli analisti che prevedevano un incremento di 138.000 (in rallentamento rispetto ai 185.000 posti di lavoro di marzo). Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 4,2%, mentre i salari orari medi sono aumentati dello 0,2% rispetto al mese precedente, segnando un incremento del 3,9% su base annua.


    Principali eventi macroeconomici dal 21 al 25 aprile

    • Indici PMI europei: nella mattinata di mercoledì gli indici manifatturieri francese e tedesco sono usciti in linea con le aspettative degli analisti (48,2 per la Francia e 48 per la Germania); peggio del previsto invece gli indici dei servizi che scendono in zona di contrazione (46,8 per la Francia e 48,8 per la Germania). A livello di Eurozona l'indice manifatturiero medio ha un valore di 49,7 mentre quello dei servizi per la prima volta da novembre 2024 entra in contrazione con un dato medio di 49,7.
    • Indici PMI americani: l'indice manifatturiero di aprile si è attestato a 50,7 punti al di sopra dei 49 attesi dagli analisti; la rilevazione PMI servizi è scesa da 54,4 a 51,4 punti a causa dell'indebolimento della domanda.
    • Richieste disoccupazione USA: il dato è uscito a 222.000 unità come da previsione degli analisti.
    • Vendite al dettaglio Inghilterra: nettamente positivo il dato di aprile con un valore di 0,4% contro una previsione del -0,3% da parte degli analisti; è stato però rivisto al ribasso allo 0,7% (contro l'1% iniziale) il dato di marzo.
    • Vendite al dettaglio Canada: su base mensile il dato headline si è attestato a -0,4% come da previsione degli analisti, mentre sorprende al rialzo il dato core con un +0,5% dal precedente +0,1% di marzo.


    Principali eventi macroeconomici dal 14 al 18 aprile

    • Inflazione Canada: il dato su base annuale si è attestato in linea con le attese al 2,9% mentre ha stupito al ribasso il dato mensile che è sceso allo 0,3% contro l'1,1% del mese precedente.
    • Inflazione Inghilterra: il dato su base annuale è sceso al 2,6% contro il 2,8% dell'anno precedente.
    • Vendite al dettaglio USA: positivo il valore su base mensile con un dato core in rialzo allo 0,5% ed è stato rivisto al rialzo allo 0,7% (contro uno 0,3% iniziale) il dato di marzo; su base headline il valore si è attestato all1,4% nettamente al rialzo dal precedente 0,2% di marzo.
    • Tasso interesse Canada: come da previsioni la Banca Centrale Canadese ha lasciato invariato il tasso al 2,75%.
    • Tasso interesse Europa: come da previsioni la BCE ha tagliato il tasso di interesse di 25 punti base portandolo al 2,4%; durante la conferenza stampa la presidente Lagarde ha confermato ulteriori tagli nel corso dell'anno 2025.


    Principali eventi  macroeconomici dal 7 all'11 aprile

    • Tasso di interesse NZD: come da attese la Banca Neozelandese ha tagliato il tasso di interesse di 25 punti base portandolo al 3,5%
    • Inflazione americana: nel pomeriggio di giovedì l'inflazione ha sorpreso al ribasso con il dato core su base mensile in calo allo 0,1% contro uno 0,3% atteso dagli analisti e l'inflazione headline mensile a -0,1% contro uno 0,2% del mese precedente. Sorprende anche l'inflazione su base annua che scende al 2,4% dal precedente 2,8%.
    • PIL inglese su base mensile: nella mattinata di venerdì il PIL ha sorpreso al rialzo con un valore di 0,5% contro una previsione di 0,1% ed è stato visto al rialzo il dato di febbraio portandolo allo 0% contro -0,1%.
    • Inflazione americana PPI: nel pomeriggio di venerdì l'inflazione dei prezzi all'ingrosso ha sorpreso al ribasso con un -0,4% su base mensile contro un 0,2% atteso e l'inflazione core al -0,1% contro uno 0,3% atteso.
    • Sentiment Università del Michigan: pessimo il dato di aprile sul sentiment dei consumatori che scende a 50,8 (ai minimi da 3 anni) dal precedente 57 e brutto segnale anche dalle aspettative dell'inflazione al 6,7% (ai massimi dal 1981) contro il 5% del mese precedente.


    Principali eventi macroeconomici dal 31 marzo al 4 aprile

    • Sell off obbligazionario: vendite forzate di titoli di stato europei da parte delle banche giapponesi; sotto i riflettori Norinchukin Bank, che avrebbe ceduto ampie posizioni obbligazionarie con forti minusvalenze, preparando un aumento di capitale da oltre 8 miliardi di dollari. Gli operatori di mercato temono che altre istituzioni possano essere costrette a fare lo stesso.
    • Inflazione Europa: a marzo l'inflazione headline (preliminare) si è attestata al 2,2% su base annuale in linea con le attese e in calo dal 2,3% precedente. La rivelazione core ha segnato un calo dal 2,6% al 2,4%
    • ISM manifatturiero americano: il valore di marzo è sceso da 50,3 a 49 punti indicando contrazione.
    • Sell off petrolio: -7% nella sola giornata di giovedì in seguito ai dazi di Trump e all'annuncio dell'OPEC+ che prevede di aggiungere 411.000 barili al giorno sul mercato che è un quantitativo triplo rispetto a quanto era stato comunicato in precedenza.
    • ISM servizi americano: il valore di marzo è sceso a 50,8 contro una previsione che lo vedeva a 53.
    • Sell-off sul FTSE MIB: nella mattinata di venerdì sono state sospese Unicredit e Intesa a -7% con il FTSEMIB che perdeva oltre il 3%, portandosi in area 35800 punti, in scia ai ribassi globali legati al riacutizzarsi delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e resto del mondo.
    • NFP: nel pomeriggio di venerdì i dati NFP sono stati molto positivi con 228.000 nuovi posti di lavoro creati a marzo e un modesto aumento della disoccupazione al 4,2% dal 4,1% precedente, ma questi dati non sono stati sufficienti per convincere gli operatori ad acquistare equity.